Cari lettori di Numismatica Ranieri, oggi vi offriremo interessanti informazioni in merito alla monetazione medievale moderna cercando di raggruppare 2 epoche distinte in unico post. Proveremo a seguire lo stesso stile utilizzato nell'articolo dedicato alla monetazione barbarica indicandovi utili cenni storici, indicazioni sulle monete del periodo ed il loro valore.
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La monetazione medievale moderna
Riuniamo in un unico post due epoche distinte, medievale e moderna, perché in tanti casi una zecca è rimasta attiva nell'arco di questi due periodi. Non ultima la considerazione che è in uso generalizzare chiamando «medievali» anche le emissioni del XVI/XVIII secolo.La moneta medievale è di grande fascino per il richiamo storico, quella moderna lo è maggiormente per quello artistico.
L'età medievale ha inizio con l'avvento di Carlo Magno Re dei Franchi e primo Imperatore d'Italia nel 774 d.C., il quale fu l'ultimo ad emettere il tremisse, prima che la battitura dei nominali in oro venisse sospesa per circa 2 secoli. Fu solo nel XIXI secolo che alcune zecche italiane — Palermo, Amalfi e Salerno — conobbero nuovamente la monetazione aurea. anche se con iscrizioni cufiche e non latine.
Il grosso della produzione si ebbe più tardi: verso la fine del XII secolo Firenze, Messina e Brindisi; nella I metà del XIII secolo Genova e Milano; nella II metà del XIII secolo Napoli e Venezia.
Al metallo prezioso per eccellenza si preferì l'argento col quale vennero coniati ad esempio il grosso ed il denaro, piano o scodellato.
Per le monete spicciole di minor valore l'argento fu legato con grandi quantità di rame, dando vita alla mistura. Soldi, oboli e sesini ma anche medaglie, bianchetti, parpagliole e quattrini costituirono l'ossatura principale del circolante dell' epoca.
L'inizio del medioevo è stato anche chiamato l'età della Fede. Incertezza e paura attanagliavano le popolazioni ogni volta che i Barbari realizzavano le loro incursioni, distruggendo città ed interrompendo comunicazioni e sistemi di commercio. Anche i beni privati, oltre alla propria vita, non erano più sicuri. Per tale motivo si sentì maggiormente il bisogno di aggrapparsi a qualcosa che potesse infondere certezza e tranquillità: la Fede.
Questo è testimoniato dalle monete dell' epoca, sulle quali è sempre rappresentata la croce. Città in guerra fra loro alla continua ricerca dell'indipendenza o dell'espansione sono alcune delle cause che hanno dato vita alle monete.
Nel periodo rinascimentale le Signorie italiane vogliono ostentare la propria ricchezza e potenza con quello che, dai secoli dei secoli, è sempre stato il mezzo propagandistico più efficace: la moneta.
Multipli in oro o argento, scudi, piastre e testoni quasi sempre raffigurano il Duca o il Principe, ritratto di profilo. Al rovescio trovano posto imprese, motti e leggende che valorizzano il personaggio o la casata.
Per approntare i conii furono chiamati grandissimi incisori (Benvenuto Cellini e Leone Leoni, ad esempio) che assolsero al loro compito in modo egregio tanto da fare di questi esemplari i più belli, raffinati e ricercati dell'intera serie italiana.
I metalli usati sono principalmente l'argento ed il rame, a volte mescolati fra loro (mistura) mentre l'oro è raro. Fanno eccezione gli zecchini veneziani e i fiorini di Firenze, uniche monete in oro che si possano trovare con una certa facilità grazie all'elevato numero degli esemplari coniati nell' arco di circa 7 secoli.
Solo in Italia sono quasi 300 le zecche che hanno battuto Moneta, di cui circa 60 incerte e una trentina oggi non più appartenenti all’Italia.
Vengono definite zecche minori quelle di piccole città o borghi che, proprio per la loro scarsa importanza politica, hanno monetato in maniera esigua e per breve tempo.
Unitamente ai ducati d'oro con i multipli e sottomultipli, gli scudi e i testoni in argento sono le monete più belle dell'intera serie, aiutati in questo dal grande modulo e dalle bellissime colorazioni delle patine che spesso possono vantare.
La possibilità di improntare una collezione anche per chi non possiede grandi disponibilità è data dalla presenza di alcune monete (grossi, denari, oboli) che hanno un valore commerciale in molti casi modesto.
Qui di seguito riportiamo l’elenco delle zecche per ordine geografico:
Piemonte
- Acqui,
- Alba,
- Albera,
- Alessandria,
- Aosta,
- Arquata,
- Asti,
- Avigliana,
- Benevello,
- Biella,
- Busca,
- Campi,
- Carmagnola,
- Casale,
- Ceva,
- Chivasso,
- Cisterna,
- Cortemiglia,
- Crevacuore,
- Cuneo,
- Desana,
- Dogliani,
- Donnaz,
- Frinco,
- Incisa,
- Ivrea,
- Messerano,
- Moncalvo,
- Novara,
- Passerano,
- Pinerolo,
- Rovegno,
- Susa,
- Tassarolo,
- Torino,
- Tortona,
- Valenza,
- Varce,
- Vercelli,
- Vergagni
Lombardia
- Antegnate,
- Bergamo,
- Bozzolo,
- Brescia,
- Cantù,
- Castelleone,
- Castelseprio,
- Castiglione delle Stiviere,
- Como,
- Crema,
- Cremona,
- Gazzoldo,
- Lodi,
- Maccagno,
- Mantova,
- Mesocco,
- Milano,
- Monza,
- Musso,
- Pavia
Liguria
- Dego,
- Genova,
- Loano,
- Ronco,
- Savona,
- Seborga,
- Torriglia
Sardegna
- Alghero,
- Bosa,
- Cagliari,
- Castelgenovese,
- Sassari,
- Villa di Chiesa (Iglesias)
Veneto
- Aquileia,
- Bressanone,
- Gorizia,
- Gradisca,
- Latisana,
- Merano,
- Murano,
- Padova,
- Trento,
- Treviso,
- Trieste,
- Venezia,
- Verona,
- Vicenza
Emilia
- Bologna,
- Borgotaro,
- Brescello,
- Castiglione de' Gatti,
- Compiano,
- Correggio,
- Faenza,
- Ferrara,
- Forlì,
- Guastalla,
- Massa Lombarda,
- Mirandola,
- Modena,
- Novellara,
- Parma,
- Piacenza,
- Ravenna,
- Reggio,
- Rimini,
- San Marino
Toscana
- Arezzo,
- Berignone,
- Chiusi,
- Cortona,
- Firenze,
- Fosdinovo,
- Garfagnana,
- Livorno,
- Lucca,
- Luni,
- Massa di Lunigiana,
- Massa Marittima,
- Montalcino,
- Orbetello,
- Piombino,
- Pisa,
- Ponsanello,
- Siena,
- Sovana,
- Tresana,
- Volterra.
Umbria
- Foligno,
- Gubbio,
- Orvieto,
- Perugia,
- Spoleto,
- Terni.
Lazio
- Castro,
- Civitavecchia,
- Montefiascone,
- Roma,
- Ronciglione,
- Tivoli,
- Viterbo.
Marche
- Ancona,
- Ascoli,
- Camerino,
- Fabriano,
- Fano,
- Fermo,
- Macerata,
- Matelica,
- Montalto,
- Pergola,
- Pesaro,
- Recanati,
- San Severino,
- Senigallia,
- Urbino.
Italia meridionale continentale
- Alvito,
- Amalfi,
- Amatrice,
- Aquila,
- Atri,
- Bari,
- Barletta,
- Belmonte,
- Benevento,
- Brindisi,
- Campobasso,
- Capua,
- Casamabile,
- Chieti,
- Cittaducale,
- Fondi,
- Gaeta,
- Guardiagrele,
- Lecce,
- Luco,
- Manfredonia,
- Manopello,
- Melfi,
- Mileto,
- Napoli,
- Ortona,
- Salerno,
- San Giorgio,
- Sora,
- Sorrento,
- Sulmona,
- Tagliacozzo,
- Teano,
- Teramo,
- Torre Annunziata,
- Vasto.
Sicilia
- Catania,
- Messina,
- Palermo
Conclusioni
Sperando di avere offerto qualche spunto interessante relativamente alla monetazione medievale moderna, vi invitiamo a scriverci per qualsiasi informazione o maggiori dettagli.
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