VENEZIA
Cristoforo Moro Doge LXVII, 1462-1471. Bolla plumbea con cordone.
Pb gr. 38,46 mm 34
Dr. CHRISTOFORVS•MAVRO• (lungo l’asta a s.) DVX - •S•MARCVS•. Il doge stante verso s., di profilo, tiene con la mano d. il vessillo e con la s. il rotolo della promissione dogale; a d., San Marco, in piedi, su trono, tiene con la mano d. il vessillo e con la s. il Vangelo aperto. Rv. CHRISTOFO / RVS MAVRO / DEI GRA•DVX VENETIARV / •ET•C. Legenda disposta su cinque righe.
Rarissima. BB/SPL
Con il dogado di Andrea Vendramin il dritto viene radicalmente cambiato, pur conservando gli elementi fondamentali. Il doge passa a destra, sempre di profilo, e S. Marco a sinistra, di tre quarti. Il Santo si presenta in piedi, di statura sempre maggiore rispetto al doge, indossa una tunica aderente al corpo e al di sopra un lungo mantello, in capo porta la mitra (come nel tipo precedente), con la mano sinistra regge il vangelo leggermente aperto, con la destra l’asta. Il doge è abbigliato come nel tipo precedente, in alcuni casi vengono riprodotti i grossi bottoni che ornavano il mantello (o il collare di emellino, detto anche bavaro). La novità sta nella promissione che tiene in mano con la sinistra: non più rappresentata da un rotolo ma da una pergamena aperta munita di bolla pendente. Il vessillo gradualmente diventa una bandiera svolazzante con il S. Marco in figura di leone andante o “in moleca”. La legenda del dritto cambia posizionando i nomi del doge e di S. Marco ai rispettivi lati della “scena”; la scritta DVX si trova sempre a destra dell’asta, dall’alto verso il basso; unica eccezione per Pietro Lando e Francesco Donà, che la hanno all’esergo, rendendo così la legenda leggibile in senso circolare. Nel complesso il dritto si arricchisce di particolari, le linee sono più mosse, l’equilibrio della composizione migliora. Nel verso la legenda si arricchisce anch’essa di decorazioni quali stelline, rosette ed altri elementi.