BELMONTE
Antonio Pignatelli, 1733-1738. Zecchino 1733.
Au gr. 3,49
Dr. ANTONIUS PIGNATELLI Busto a d. Rv. S R I PRINC & BELMONTIS & C 1733 Stemma in cartella ornata con padiglione sormontato da corona principesca.
CNI 1; Ravegnani-Morosini 1; Fried. 79.
Estremamente Raro. q. FDC
Moneta coniata nel 1733 dopo che l’imperatore d’Austria Carlo VI, con diploma del 23 dicembre, aveva rinnovato ad Antonio Pignatelli il privilegio di battere moneta, già concessogli con diploma del 9 settembre1723 contemporaneamente alla nomina a Principe del Sacro Romano Impero. Mentre però il primo diploma conteneva l’obbligo di imprimere sul D delle monete l’aquila dell’Impero, questo secondo acconsentiva alla sostituzione dell’aquila con il ritratto del Principe:”Ut…ipse dominus Princeps Pignatelli a Belmonte, suique descendentes, vigore diplomatis effectu huius privilegii capaces in suis monetis loco aquilae imperialis propriam suam imaginem cum inscriptione Nominis et Sacri Romani Imperii Principis titulo cudi et imprimi fecere possint et valean”. Poteva così Antonio Pignatelli principe del Sacro Romano Impero e di Belmonte ecc. (ANTONIUS PIGNATELLI Sacri Romani Imperii Princeps & Belmontis & Cetera) battere questo zecchino a suggello delle vicende di questa antica e nobile famiglia napoletana. Il titolo di principe di Belmonte proveniva ad Antonio dalla moglie Anna Francesca Pinelli ed era stato sancito con diploma del 1722 da Carlo VI d’Austria. La moneta fu battuta nella zecca di Vienna ed i conî furono consegnati alla famiglia: il numero dei pezzi battuti fu senza dubbio ridottissimo ed oggi non se ne conoscono che pochissimi esemplari. Si possono avanzare dei dubbi circa la rispondenza del ritratto inciso sulla moneta alle esatte fattezze del personaggio: sembra piuttosto uno stereotipo di quelle monete di ostentazione i cui coni venivano incisi a Vienna senza la presenza del soggetto ma con l’ausilio di sommari ritratti.