ASTA BATTUTA n. 11 - 14 Maggio 2017 - Lotto 115
NAPOLEONE BONAPARTE - Principe Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, 1822-1891. - Medaglia 1859 opus Albert Barre.
NAPOLEONE BONAPARTE
Principe Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, 1822-1891. Medaglia 1859 opus Albert Barre.
Au gr. 83,47 mm 47
Dr. S.A.I. LE PRINCE NAPOLEON Busto imberbe a s. Rv. NE EN EXIL A TRIESTE 1822 - REPRESENTANT DU PEUPLE 1848 - PRINCE FRANCAIS 1852 - GENERAL DE DIVISION GUERRE D’ORIENT - PRESIDENT DE L’EXPOSITION UNIVERSELLE 1855 - VOYAGE SCIENTIFIQUE DANS LES MERS DU NORD 1856 - MEMBRE DE L’INSTITUT 1857 - CHARGE DU MINISTERE DE L’ALGERIE ET DES COLONES 1858 - MARIE LE 30 JANVIER 1859 A TURIN AVEC S. A. R. M. me LA P. sse MARIE CLOTHILDE DE SAVOIE - COMMANDANT EN CHEF DE 5e CORPS DE L’ARMEE D’ITALIE 1859 in sedici righe.
Divo , Medailles de Napoleon III, pag. 192, n. 369.

Della più estrema rarità. Unica medaglia in oro conosciuta di questo Principe. In scatola originale. FDC

Il Principe Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte o per i bonapartisti Napoleone V, figlio di Girolamo Bonaparte, ultimo fratello di Napoleone Bonaparte da questo nominato Re di Westphalia, e della principessa Caterina di Württemberg, nacque a Trieste nel 1822. Fu ammiratore dei principi propugnati dalla Rivoluzione Francese, più di quanto convenisse ad un Pirncipe, sicchè parve che risorgessero in lui le tendenze del celebre Filippo d’Orléans, conosciuto sotto il nome di Egalité. Prese parte alla guerra di Crimea, dove fu colpito dal colera. Nel 1859, per sancire l’alleanza della Francia col Piemonte sposò la giovanissima e virtuosa figlia primogenita di Vittorio Emanuele II, Principessa Clotilde. Razionalista, volteriano, anticlericale fu lontanissimo dalla sua sposa, la quale tuttavia, ruscì, prima della morte ad accostarlo alla religione. Per il manifesto del 16 gennaio 1883 col quale egli invocava, a salvezza della Francia, una restaurazione bonapartista, fu espulso col figlio Vittorio dal territorio francese. Ebbe parte notevole nelle vicende del Risorgimento italiano. Il Sovrano ordinò un lutto di 90 giorni per la morte del Principe Napoleone. Alla camera il Presidente Biancheri commemora il defunto Principe Napoleone e dice che la Nazione Italiana ricorderà sempre con animo grato che egli in ogni tempo ed in ogni più difficile momento diede prova di sincera amicizia per lItalia, mostrandosi sempre caldo fautore della sua indipendenza e libertà e fiero rivendicatore di Roma italiana. La Camera esprime quindi il suo profondo rammarico alla vedova , a quell’esimia Principessa Clotilde” che elevò la virtù del sacrificio alla santità dell’olocausto; e alla Principessa Laetitia, dopo sì poco tempo dalla morte del consorte afflitta da quella del genitore. A Roma nell’Albergo di Russia, si celebra una messa in suffragio del Principe Napoleone, alla quale assistono il Re, la Regina, le Duchesse di Genova e d’Aosta, il Principe Luigi, Duca degli Abruzzi e tutti i Bonaparte. Dei diplomatici mancano solo i francesi. La salma è quindi portata a S. Maria del Popolo per l’assoluzione di rito e di là alla stazione di Termini per essere trasportata a Torino e poi a Superga, nelle tombe dei Reali di Savoia.
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