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ROMA - Gregorio XII (Angelo Correr), 1406-1415. - Bolla plumbea.
ROMA
Gregorio XII (Angelo Correr), 1406-1415. Bolla plumbea.
Pb gr. 47,63 mm 37,2
Dr. GRE / GORIVS / P P / XII. Iscrizione disposta su tre righe; sopra, grande occhio con ciglia; all’inizio della prima e terza linea, piccolo occhio. Rv. S PA S PE. Volti affrontati dei S.S. Apostoli, Pietro, con barba a punta, e Paolo; tra essi, lunga croce ansata su globo.
Serafini, pag. 93, n. 7.

Molto Rara. BB

Gregorio XII fu il primo papa veneziano, in un momento difficile della storia della Chiesa cattolica, divisa tra Roma e Avignone nel grande scisma d'Occidente. Egli contese il soglio pontificio con Benedetto VIII e con l'antipapa Giovanni XXIII. Alla fine riuscì in qualche modo a ricomporre la scissione, rinunciando poi al suo ministero: prima di lui pochi papi lo avevano fatto (l'ultimo era stato Celestino V, protagonista del dantesco “gran rifiuto”); dopo di lui bisognerà aspettare 598 anni e Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger. Il doge Michele Steno inviò una lettera con la quale, oltre a esprimere la più grande soddisfazione di parte veneziana, promise ogni sostegno al papa e alla chiesa. La sua elezione era avvenuta in realtà sotto l'impegno di rinunciare alla tiara se anche Benedetto XIII avesse fatto lo stesso, alla scopo di riunire i due collegi cardinalizi e procedere a una nuova elezione che ponesse fine allo scisma. Gregorio e Benedetto, sebbene a parole propensi a una soluzione veloce, aprirono negoziati fin troppo prudenti, spingendo diversi cardinali delle rispettive loro fazioni a convocare un concilio a Pisa, che il 5 giugno 1409 depose i due pontefici come scismatici, eretici, spergiuri e scandalosi, eleggendo in seguito il cardinale greco Pietro Filargo (che prese il nome di Alessandro V). Angelo Correr rispose con un diverso concilio a Cividale del Friuli. Ma né il concilio di Pisa né quello di Cividale furono riconosciuti dalle obbedienze rivali, e la Repubblica di Venezia, fino ad allora vicina a Gregorio XII, iniziò a prendere le distanze. La soluzione (nel frattempo ad Alessandro V era succeduto un nuovo antipapa, Giovanni XXIII), tra fughe, rivalità e alleanze, arrivò con un nuovo concilio, quello di Costanza, voluto dall'imperatore Sigismondo, che portò alla deposizione di Giovanni XXIII. A quel punto Gregorio XII riconobbe il concilio e rinunciò al suo mandato. Ogni fazione riconobbe i cardinali nominati dall'altra. Era il 1415 e lo scisma d'Occidente era stato ricomposto, con l'elezione di Martino V. Il papa avignonese, Benedetto XIII, rimasto irremovibile nelle sue posizioni, fu abbandonato da tutti e fu deposto da un ulteriore concilio nel 1417. Ritornato a essere il cardinale Angelo Correr, il veneziano trascorse il resto della sua vita in una tranquilla oscurità ad Ancona. Morì il 18 ottobre 1417 e fu sepolto nella cattedrale di Recanati. Dopo di lui, tutti i papi furono stati sepolti a Roma
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